Nureyev alla Scala, un omaggio in streaming

Oggi alle 20, in streaming sul sito e sulle pagine Facebook e YouTube del Teatro alla Scala, sarà trasmesso Omaggio a Nureyev con il Balletto della Scala e l’Orchestra diretta da Koen Kessels.

Il programma, scelto dal direttore del ballo Manuel Legris, accosta estratti dal repertorio coreografico di Nureyev: “Don Chisciotte” con Nicoletta Manni, Giuseppe Conte, Maria Celeste Losa, Agnese Di Clemente, Federico Fresi, l’Adagio della Rosa dalla “Bella Addormentata nel Bosco” con Martina Arduino e Mick Zeni, Massimo Garon, Edoardo Caporaletti, Gioacchino Starace, “Manfred” con Claudio Coviello,  il passo a tre del terzo atto del “Lago dei Cigni” interpretato da Nicoletta Manni (Odile), Timofej Andrijashenko (Siegfried) e Christian Fagetti (Rothbart) , “Cenerentola” con Alessandra Vassallo e Gabriele Corrado, “Romeo e Giulietta” con Marco Agostino e Vittoria Valerio, “Raymonda” con Virna Toppi, Nicola Del Freo, Maria Celeste Losa, Antonella Albano.

 Alcuni momenti dell’Omaggio negli scatti di Brescia Amisano

Ne abbiamo scritto nell’articolo “Il Principe della danza brilla con nuove stelle” pubblicato sul Corriere/Cronaca di Milano, oggi 28 marzo 2021.

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Panopticon, un gigante dai 100 occhi per la danza reclusa

Il coreografo Roberto Zappalà lancia Panopticon, video-installazione per portare la danza in sicurezza negli spazi museali. Il progetto è ispirato all’omonimo carcere ideale concepito nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham, che prende nome dal gigante Panoptes, il guardiano ideale dai cento occhi secondo la mitologia greca.

 Un’immagine della struttura poligonale di Panopticon

Zappalà ci ha raccontato il progetto nell’intervista “Stavolta facciamo danzare la scena” pubblicata su La Lettura del Corriere della Sera in edicola da oggi, 14 marzo 2021.

 Nella foto, Filippo Domini, uno dei quattro danzatori-autori della compagnia Zappalà Danza che presenteranno, non appena le restrizioni Covid lo permetteranno, le loro creazioni all’interno di Panopticon, al Museo Civico Castello Ursino di Catania.

Vedi il video di Panopticon

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Agostino & Arduino del Balletto della Scala: Noi, sull’ottovolante emotivo del falso Covid

Marco Agostino, solista del Balletto della Scala, è tra i 34 ballerini risultati “falsi positivi” al tampone. Ci ha raccontato i suoi 10 giorni infernali condivisi con la fidanzata Martina Arduino, prima ballerina, nell’intervista “Scala, il focolaio con 34 falsi positivi tra i ballerini: “Ipotesi errore nei reagenti”. ” pubblicata sul Corriere/Milano Cronaca, il 10 marzo 2021.

 Marco Agostino e Martina Arduino nel passo a due del “Corsaro”, foto Amisano Brescia

Leggi l’articolo https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/21_marzo_10/scala-giorni-infernali-ballerino-solista-non-mi-allenavo-piu-9eaaefc8-816c-11eb-870f-597090faeea5.shtml

 La coppia in “Goldberg Variationen”, foto Amisano Brescia

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Zotto per Piazzolla. Un tango di nome Buenos Aires

L’11 marzo 1921 nasceva a Buenos Aires Astor Piazzolla. Per il centenario del compositore del nuevo tango, abbiamo intervistato Miguel Angel Zotto, re dei tangueros che ha conosciuto molto bene Piazzolla e gli ha dedicato vari omaggi.

 Nelle foto, i ritratti di Piazzolla e Zotto

Vedi l’articolo “Insegnò ad ascoltare. Danzarlo? Per pochi”, pubblicato sulla Lettura/Corriere della Sera in edicola da oggi, 7 marzo 2021.

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Guarda un estratto dell’intervista via Skype a Zotto 

Guarda Zotto in Libertango di Piazzolla https://www.youtube.com/watch?v=QbXcy_EEhPk

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Il ballo del tampone

Tempi grami, anche per la cronaca. In assenza di spettacoli di danza, si segue il ballo del tampone. Ed è giallo alla Scala. Nel Balletto è emerso un focolaio di positivi al Covid, già messo in dubbio da un campione di test negativi che confutano i precedenti risultati. Intanto, tutti a casa. Uno specchio del Paese reale.

 Il Balletto della Scala in “Goldberg Variationen” di Heinz Spoerli, foto Amisano Brescia

Ne abbiamo scritto in questi giorni più volte.

Leggi “Il balletto dei contagi alla Scala, prima positivi ora negativi” pubblicato sulla Cronaca di Milano/Corriere della Sera il 5 marzo 

Leggi Teatro alla Scala, il maxi focolaio nel corpo di ballo: 38 positivi al tampone pubblicato sulla Cronaca di Milano/Corriere della Sera  il 4 marzo 

Vedi : Il Teatro. Focolaio alla Scala. Quasi 50 positivi, pubblicato sulle Cronache nazionali/Corriere del 5 marzo

Vedi: Il teatro si ferma. Ballerino positivo. La Scala rinvia le registrazioni dell'”Omaggio a Nureyev” pubblicato sulla Cronaca di Milano/Corriere il 27 febbraio 2021

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Patrick Dupond. In morte di un talento dérangé

 PATRICK DUPOND (Parigi 14 marzo 1959-Parigi 5 marzo 2021)

Chi ha avuto la fortuna di vedere in scena Patrick Dupond, ricorda bene come un astro splendente si possa folgorare nell’arco di un paio di decadi. Più in alto si brilla, più in fondo si cade. 

Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Patrick Dupond e la sua discesa agli inferi – fino alla precoce scomparsa, oggi a Parigi, dopo fulminea malattia -, mi è sempre sembrata uno sfregio al talento più naturale, la dissipazione di un dono divino.

Un ricordo ancora vivido. Una sera, intorno al 1990. Una tavolata con i ballerini del “Nureyev & Friends”, al termine dello spettacolo. Nel cast, accanto a Rudolf, c’era anche lui, Patrick: bellissimo, giovane, spavaldo, si era seduto di fronte a me. Nureyev era all’epoca direttore del Ballet de l’Opéra de Paris, Dupond era già il delfino in pectore. Il gigante e il figliuol prodigo. Luchino Visconti ed Helmut Berger. Sì, Patrick è stato l’Helmut Berger del balletto. Svanito il maestro, finì per eclissarsi anche lui, con un cupio dissolvi che si manifestò in una lunga spirale di vizi, incidenti, malattie dell’anima e del corpo, un corpo e un’anima nati per danzare, frantumati dalla vita.

 Patrick Dupond alla Scala in “Il Figliuol Prodigo” e “Boléro”, foto Lelli e Masotti

Quella sera, alzandosi da tavola, Dupond mi lanciò un’occhiata ammiccante verso Nureyev, che all’epoca seguivo come addetta stampa: “Courage!!”, mi disse, strafottente. E scomparve con guizzo mercuriale. Ma forse lo diceva alla sua fragilità, mascherata dalla smorfia del bouffon. Courage, Patrick! Continuerai a danzare, con cuore leggero, in tutti noi.

Guardalo a 17 anni, nel 1976, dopo la vittoria a Varna  https://www.youtube.com/watch?v=shhdlIn83_Y&list=RDCMUCBZ-iF-2O5ooVnAm6LQY8MQ&start_radio=1&t=25s

Guarda Dupond, intervistato dalla tv francese nel 1982: in un film sulle tracce di Nijinskij, danza “Spectre de la Rose” https://www.youtube.com/watch?v=OOXcSRyqe10

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Germaine Acogny, leonessa d’Africa

Germaine Acogny è il primo Leone d’Oro nero della Biennale Danza ed è la prima coreografa contemporanea africana insignita del prestigioso riconoscimento. Riceverà il premio dal direttore Wayne McGregor il 24 luglio a Venezia dove, il 23 luglio, danzerà il suo assolo autobiografico Somewhere at the beginning.

Nata il 28 maggio 1944, giorno di Pentecoste, a Porto Novo in Benin, la danzatrice-coreografa-pedagoga francosenegalese ha diretto dal 1977 all’82 a Dakar, in Senegal,  il Mudra Afrique fondato da Maurice Béjart e voluto dal presidente senegalese Léopold Sédar Sénghor. Nel 2004 ha fondato con il marito Helmut Vogt L’Ecole des Sables, villaggio della danza africana, a 50 km da Dakar.

Ecoles des Sables/Répétitions Salle Aloopho avec Germaine Acogny/Toubab Dialaw/Sénégal

Leggi l’intervista “La sciamana glocal dell’Africa” sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola dal 28 febbraio 2021.

Guarda un estratto integrale dell’intervista via Zoom.

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