Il soffitto di cristallo della coreografia al femminile

Se c’è un soffitto di cristallo da infrangere nella coreografia per le maggiori compagnie di balletto del mondo, c’è chi è riusciuto nell’impresa. La canadese Crystal Pite, 46 anni, ex danzatrice di William Forsythe al Frankfurt Ballett, è la prima donna cui il Royal Ballet abbia commissionato una creazione per il “main stage” londinese negli ultimi 18 anni. Il lavoro dal titolo Flight pattern debutterà in prima mondiale dal 16 al 24 marzo alla Royal Opera House in un trittico che prevede The Human Seasons di David Dawson e After the Rain di Christopher Wheeldon.

                     

Sopra, Crystal Pite nel ritratto di Michael Slobodian e in prova con il Royal Ballet, foto Fonteyn

Pite è nota per lavori di grande intensità emotiva come Betroffenheit, in scena al Sadlers’ Wells di Londra il 12 e 13 aprile, per i quali ha vinto nel 2015 il prestigioso Laurence Olivier Award per “Outstanding Achievement in Dance”.

 Una scena di Betroffenheit, foto di Michael Slobodian.

Come mai, dunque, questo vuoto di coreografe ingaggiate dai maggiori teatri al mondo? C’è una crisi nella creatività femminile? O, forse, uno strisciante pregiudizio artistico mina l’impatto delle autrici sul mercato?

Ne abbiamo parlato con Crystal Pite nell’intervista pubblicata sulla Lettura/Corriere della Sera il 12 marzo 2017 in edicola fino a sabato 18 marzo. 

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