Le vittime del colonialismo nella danza di Shobana

Era il 1833 quando l’Impero britannico abolì la schiavitù. Non potendo più utilizzare gli africani nelle piantagioni di zucchero e gomma, sottomise ai lavori forzati indiani, cinesi e indonesiani mandati con l’inganno dell’indentured labour.

La coreografa britannica di origine indiana Shobana Jeyasingh risale alle radici della diaspora che colpì l’India in Material Men Redux in arrivo in prima nazionale a Ravenna Festival il 10 giugno.

Nelle foto, due momenti dello spettacolo e un ritratto della coreografa.

Duetto maschile, è interpretato dai danzatori Shailesh Bahoran e Sooraj Subramanian, i cui antenati furono vittime del flagello etnico. La coreografia intreccia due culture lontane tra loro: il Bharatanatyam e l’hip hop.

L’autrice fu colpita, nel 2000, da una grave malattia autoimmunitaria che la paralizzò per sei mesi.

Shobana Jeyasingh ce ne parla nell’intervista “Con la mia danza meticcia dono la voce ai dimenticati” pubblicata sabato 14 maggio sul Corriere della Sera/Eventi.

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