Distanti ma uniti: Marco Bellone

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione sulla danza di Marco Bellone, coordinatore del Balletto del Massimo di Palermo.

Marco Bellone: “Gestire il ritorno alla normalità”

“Premesso che stiamo vivendo una situazione molto difficile, in quanto inedita, che nessuno era pronto ad affrontare, e questo vale per tutti i vari strati della società, sarà essenziale trovare la chiave giusta per una ripresa, quanto prima, consapevole e che sia compatibile con le precauzioni che verranno imposte dagli organismi scientifici.
A questo punto, ho pensato ai vari aspetti da affrontare in tutte le fasi che coinvolgono l’attività giornaliera di un corpo di ballo e che elenco di seguito:

1.LEZIONE GIORNALIERA:
si potrebbe pensare ad una classe differenziata, uomini e donne ad esempio, nello stesso orario ma in due sale diverse oppure, nel caso la struttura disponesse di una sola sala, due turni di classi (la prima alle ore 10 e la seconda alle ore 11.15). Questa soluzione potrebbe aiutare a garantire il giusto distanziamento sociale.

2. PROVE E PRODUZIONI:
Questo è il tema più difficile da affrontare nella prima fase in cui verranno imposte regole che sono in antitesi con l’attività di una compagnia di danza.
Si potrebbe pensare ad un progetto che si adatti alle regole e non viveversa, quindi a una produzione compatibile.
L’idea sarebbe quella di una nuova creazione che comprenda 4 differenti “Quadri” su di un unico tema.
Ogni Corpo di Ballo ne svilupperà uno, affidandone ad un coreografo italiano la creazione, utilizzando a proprio favore queste restrizioni quali, ad esempio, il distanziamento.
Questa produzione, ipotizzando una ripresa a giugno, potrebbe essere presentata all’interno delle rispettive stagioni estive di ogni teatro.
Potrebbe fare da ponte prima della ripresa autunnale, con la speranza che le condizioni vadano sempre più a normalizzarsi.

3. PUBBLICO:
Per quanto riguarda, infine, il tema di come gestire il pubblico, penso che in questa prima fase di apertura sia utile diminuire il numero totale di produzioni programmate, raddoppiando o triplicando il numero di repliche per ogni produzione.
In questo modo si potrebbe distribuire tutto il pubblico su più recite, rispettando così il distanziamento, e si andrebbe ad ottimizzare, in questo momento, il differenziale tra costi e ricavi in riferimento ad ogni singola produzione.

Queste sono le prime idee che mi vengono in mente per potere ripartire il prima possibile, affrontando una prima fase che non potrà comunque essere in condizioni di “normalità”.
Sarebbe da ripensare anche la situazione dei camerini per non creare assembramenti, ad esempio.

Spero che queste considerazioni possano essere utili o che, in ogni caso, si trovino delle soluzioni applicabili e di buon senso.

Marco Bellone                                  Palermo 27 aprile 2020

 

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