Maguy Marin. Un festival lungo sette mesi

Maguy Marin ha affermato, in quasi cinquant’anni d’attività, un’estetica del corpo imperfetto, colto nella sua umanità. Alla coreografa (sopra, nel ritratto di Tim Douet), Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2016, è dedicato il progetto “Maguy Marin – La Passione dei Possibili” ideato da Reggio Parma Festival, dal 31 maggio al 16 dicembre, al Regio e al Teatro Due di Parma, al Valli, all’Ariosto e alla Cavallerizza di Reggio Emilia. Proiezioni, incontri, sei spettacoli e una creazione: “May B”, “Singspiele”, “Nocturnes”, “Umwelt”, “Duo d’Eden”e “Grosse Fugue”, affidati al MM Contemporary Dance Theatre di Michele Merola.  

 Alcuni momenti di “May B” (sopra, nella foto di Piero Tauro) e di “Umwelt”

Nata a Toulouse, Francia, il 2 giugno 1951, la coreografa e danzatrice è figlia di immigrati spagnoli in fuga dalla dittatura franchista. Attiva dal 1976 con la sua compagnia, si è imposta nel 1981 con “May B” ispirato a Samuel Beckett da cui è partito un lungo percorso creativo, tra impegno politico, ironia e tenerezza.

L’abbiamo intervistata nell’articolo “Maguy Marin. Voglio corpi veri e valori  démodé” pubblicato sulla Lettura del Corriere della sera in edicola dal 9 aprile 2023.

GLI ARTICOLI DEL CORRIERE DELLA SERA SONO CONSULTABILI SU  http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html 

Trovi altri spunti e articoli su Marin nelle sezioni Autori e Rece/Reviews.

 

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